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06 OTTOBRE 2021

Flessibilità e tecnologia in dialogo con storia e arte al servizio dell'experience nel settore dell’Information Technology: la sfida di In-Site per il nuovo Headquarters di IDS&Unitelm

Progettata e realizzata da In-Site, poliedrica società di architettura e ingegneria milanese, la nuova sede di IDS & Unitelm apre nel cuore di Padova, a Villa Tron: un microcosmo di storia e arte italiana che riporta al centro l’uomo del nuovo umanesimo digitale.

È operativo il nuovo headquarters di IDS&Unitelm, firmato da In-Site, società milanese di architettura e ingegneria integrata, specializzata nella progettazione e realizzazione di infrastrutture tecnologiche complesse. Gli uffici sono situati all’interno di Villa Tron, un palazzo cinquecentesco in via Orto Botanico, nel cuore di Padova. In due piani, tre secoli: architettura del Cinquecento, affreschi seicenteschi, pitture murali e decorazioni settecentesche. E ora la rispettosa e complessa ristrutturazione di In-Site.

Dopo la progettazione dell’avveniristico Data Center all’interno di una chiesa sconsacrata Padova e a seguito della realizzazione del Data Center di Roma all’interno del Centro servizi della Conferenza Episcopale, continua la sinergia tra IDS&Unitelm e In-Site, una relazione tra Committente e Progettista ispirata dalla visione rivoluzionaria di Adriano Olivetti in cui innovazione, tecnologia, cultura estetica e design sono valori indispensabili allo sviluppo e al successo di un’azienda.

Architetti, ingegneri ed esperti di psicologia ambientale hanno concepito soluzioni in grado di dare vita a un ambiente di lavoro che fosse al tempo stesso contemporaneo e innovativo, pur calato all’interno di un microcosmo di storia e di arte che imponeva rigide misure di rispetto e conservazione dell’esistente, ma al contempo offriva la possibilità di coniugare la tecnologia con l’animo “aristotelico” dello spazio, capace di trasmettere sapere e conoscenza.

L'edificio, tra le ville più antiche di Padova, si presenta con un apparato prospettico e decorativo di stile Barocco. Ha un impianto distributivo tipico della casa patrizia veneta, che prevede una tripartizione longitudinale dell’edificio con salone passante, stanze negli anditi laterali e scalone laterale centrale di accesso al piano nobile e al piano secondo sottotetto. In tutto il palazzo, dove pare sia transitato anche Giotto, sono presenti decori realizzati con stucchi in rilievo di gusto rococò, inserti nei soffitti, affreschi, figure simboliche e nei sovraporta del salone sono presenti dei busti. Particolarmente rilevante è l’impianto decorativo del salone del primo piano, dove notevoli affreschi racchiusi da ampie cornici dipinte sono esempio di equilibrio decorativo, composto da diverse composizioni simboliche risalenti alla tipologia dei grandi decoratori del Settecento veneziano.

Il progetto

L’intuizione progettuale si concentra sugli spazi centrali, ampie sale un tempo baricentro della vita familiare o monastica (la villa ha anche ospitato una comunità di frati francescani) e ora trasformate in “palcoscenico” delle relazioni e interazioni tra persone nella dimensione lavorativa contemporanea.

Una volta analizzate le esigenze dei dipendenti – In-Site al suo interno vanta anche competenze in psicologia ambientale e del lavoro – sono stati studiati i flussi interni, al fine di organizzare una gerarchia di ambienti sulla base della quale è stato strutturato l’intero corpus progettuale, che si richiama agli interventi di Carlo Scarpa. L'intervento si focalizza su alcuni baricentri (saloni) e su una serie di satelliti (sale perimetrali), che rappresentano la griglia di progettazione. Sono state quindi messe a punto soluzioni funzionali e allo stesso tempo flessibili, scalabili e integrabili senza alcun intervento strutturale né opera muraria. Fulcro del progetto è infatti un sistema architettonico nomade, composto di strutture metalliche mobili che si muovono liberamente nello spazio. Realizzati artigianalmente su disegno di In-Site, le strutture sono formate da una parete attrezzata e da un manufatto ingegneristico ipertecnologico nel quale sono alloggiati gli elementi tecnologici, dai monitor ai cablaggi. Queste isole si combinano ad elementi d’arredo standard quali sedute e tavoli, generando in maniera spontanea postazioni di lavoro e scenari imprevedibili, come aule per la formazione o sale per seminari che, con grande lungimiranza, sono stati in grado di anticipare la nuova flessibilità richiesta dai luoghi di lavoro in un contesto post-pandemico.

Abbiamo trovato in In-Site un partner tecnologico capace di coniugare l’universo dell’ingegneria con quello del Design” ha dichiarato Michele Sturniolo, Amministratore Delegato di IDS&Unitelm. “Ci ha colpiti l’approccio illuminato ed eterogeneo con il quale ha sempre interpretato la progettazione di data center, SOC, workplace, con una visione umanistica che punta a riportare al centro l’uomo, la qualità del suo lavoro e gli spazi in cui opera ogni giorno. Lo spazio progettato per la nostra sede di Padova risponde ai requisiti del lavoro moderno, agile e collaborativo, con soluzioni scalabili, flessibili e funzionali.

Pietro Matteo Foglio, CEO & Founder di In-Site, ha dichiarato: “Siamo lieti di continuare questo fantastico percorso al fianco di IDS&Unitelm. La fiducia che ci è stata rinnovata ci ha consentito di esprimere al meglio la nostra visione progettuale, che pone l’uomo al centro del processo tecnologico. Crediamo che per concepire i luoghi dove le persone passano molto tempo della loro vita occorra calarsi nell’esperienza quotidiana di chi vive quegli spazi. Abbiamo cercato di coniugare tecnologia e modernità, ma anche storia e benessere, traducendo tutto questo in un linguaggio architettonico in cui al centro vi è l’uomo.”