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4 AGOSTO 2022

Toscana, nasce il primo data center alimentato con energia geotermica

Il primo data center europeo alimentato con energia geotermica sorgerà nella culla della geotermia, Larderello. Progettato da In-Site sarà realizzato dalla startup innovativa Geoveda nel cui capitale è appena entrata Lizard Renewables, leader nel settore delle rinnovabili.

Sarà il primo centro elaborazione dati in Europa alimentato con energia geotermica italiano, quello di Larderello, nella campagna pisana, gestito da Enel Green Power.

A costruire il data center sarà la startup innovativa toscana Geoveda, presieduta da Massimo Ponzellini, nel cui capitale è appena entrata la società Lizard Renewables, attiva nella progettazione e sviluppo di impianti energetici da fonti rinnovabili, che ha acquisito dal fondo Ulixes sgr il 50%. L'altro 50% resta in mano a Ulixes.

L'investimento complessivo per il data center è stimato in 60 milioni di euro, da realizzarsi in tre fasi in un'area produttiva di Larderello, nel comune di Pomarance. La prima, valore 10 milioni di euro, è già autorizzata e in fase di avvio: l'allestimento del cantiere è partito, a fine settembre-metà ottobre comincerà la costruzione del primo capannone da duemila metri quadrati su due livelli. Il secondo capannone sarà di quattromila mq, il terzo di ottomila. Il data center, secondo le previsioni, arriverà a gestire 2.500 rack per un fatturato di 25 milioni di euro. 

Il calore naturale della Terra - fornito da Geoveda grazie a un accordo con Enel Green Power - servirà sia per raffreddare le sale server che per alimentare i server e i dispositivi primari di backup, abbattendo le alte temperature che queste apparecchiature raggiungono per l'elaborazione dei dati. Il vapore sarà portato a uno scambiatore, e da qui al data center, come avviene per il teleriscaldamento geotermico urbano (nato proprio a Larderello nel 1955), che permette di riscaldare le abitazioni di Pomarance (ma in Toscana anche quelle di Monteverdi Marittimo, Castelnuovo Val di Cecina, Santa Fiora, Montieri, Radicondoli, Chiusdino) e diverse attività economiche, abbattendo costi e inquinamento. 

L'idea di Geodeva è instaurare sinergie anche tra le strutture di information technology e l'ambiente che le circonda, puntando all'impatto zero in termini di CO2 rilasciata.

"Avremo l'energia geotermica, dunque una fonte rinnovabile, direttamente alla bocca del capannone - spiega Marco Salvato, direttore generale di Lizard Renewables - con un risparmio di emissioni e di costi di circa il 50% rispetto all'utilizzo di energia elettrica tradizionale. L'obiettivo ulteriore è quello di sviluppare un impianto fotovoltaico di grosse dimensioni, così da rendere il data center totalmente autosufficiente sul fronte energetico".

E' qui che entra in gioco Lizard Renewables (gruppo Samag, attivo nella logistica e trasporti), che ha esperienza nelle fonti rinnovabili: "Finora abbiamo sviluppato 1.200 megawatt tra eolico, biomasse e fotovoltaico per conto di aziende energetiche e fondi d'investimento - aggiunge Salvato - e di recente abbiamo chiuso un accordo con Conad Nordovest per installare impianti fotovoltaico e promuovere l'efficientamento energetico nei punti vendita della catena". Tra poche settimane Lizard (dieci milioni di fatturato 2021, 40 addetti, 130 milioni di asset in pancia) comincerà la costruzione di un impianto di biometano dal letame e liquame zootecnico a Ogliastra Cilento, zona di produzione della mozzarella di bufala.

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